
Un aspetto non irrilevante, viste le polemiche di qualche mese fa su tale questione, è il fatto che i pannelli a energia solare, per essere redditizi dovranno rimanere sul Bentegodi per almeno vent'anni. Ciò significa che per i prossimi due decenni lo stadio resterà dov'è e nessuno parlerà più di demolizione e ricostruzione in un altro sito. Tale ipotesi, che aveva trovato sostegno in settori della maggioranza, aveva suscitato la protesta dei residenti timorosi che al posto dello stadio sorgessero nuovi palazzoni.
Lo studio di fattibilità commissionato all'Agsm per realizzare il «più grande impianto fotovoltaico d'Italia costruito su un impianto sportivo» è stato illustrato dall'assessore Sboarina. I lavori per l'installazione dei 12.456 pannelli che copriranno una superficie di 9.645 metri quadrati, inizieranno durante l'estate. L'obiettivo è di completarli entro la fine di quest'anno. Trattandosi di un impianto «integrato» non è soggetto alle procedure di valutazione dell'impatto ambientale. Inoltre, potranno essere utilizzate le due cabine elettriche esistenti. Il costo complessivo dell'intervento, che prevede anche il rifacimento dell'impermeabilizzazione dell'intera copertura di 17.939 metri quadrati, sarà di circa 4,5 milioni di euro. Tali costi saranno interamente sostenuti dall'Agsm. L'azienda partecipata dal Comune prevede di rientrare dall'investimento in 20 anni, grazie alla vendita dell'energia prodotta, calcolata in 935mila kilowatt-ora l'anno - quantità, sostiene Sboarina, che potrebbe coprire il fabbisogno di circa 300 famiglie - e agli introiti degli incentivi ministeriali di circa 43 centesimi al kilowatt-ora.
Alla presentazione in municipio dello studio di fattibilità hanno partecipato anche l'assessore regionale allo Sport, Massimo Giorgetti, che ha assicurato il sostegno, anche finanziario, della Regione all'ambizioso progetto di Palazzo Barbieri, e il presidente di Agsm, Giampaolo Sardos Albertini.
«Con questo intervento», spiega Sboarina, «riusciremo a produrre energia pulita a livello industriale grazie ad un impianto all'avanguardia e, nel contempo, a risolvere il problema della copertura dello stadio Bentegodi, realizzata in occasione dei Mondiali di calcio del '90, che necessita di lavori di manutenzione costosi oltre che urgenti, vista la scadenza decennale del collaudo al 31 dicembre di quest'anno». Per l'assessore regionale Giorgetti, il piano messo a punto dai tecnici del Comune di Verona e dell'Agsm rappresenta un intervento innovativo che coniuga le esigenze sportive con la difesa dell'ambiente.
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