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giovedì 14 maggio 2009

Sorpresa a Genova: Samp e Genoa insieme a Sestri?

A Sestri Ponente, se ci sarà il nuovo stadio, - racconta Repubblica di Genova - si andrà per vedere le partite di Sampdoria e Genoa; perché la certezza è che la parte commerciale, quella che sembrava prevalente nel primo progetto e che tanto preoccupava per le ricadute sul tessuto commerciale del ponente, si ridurrà drasticamente. E non si parlerebbe più di "stadio della Samp", perché, seppure più cauto, c'è anche l'interesse del Genoa. Lo conferma Stefano Boeri, l'architetto milanese che ha firmato il progetto presentato due anni fa alla Fiera di Milano, ieri a Genova. «Abbiamo lavorato sotto traccia, in questo tempo - spiega - ma sicuramente si sono fatti passi avanti, ci sono stati contatti sia con il Comune, le società e anche con l´aeroporto e l'Autorità portuale. La parte commerciale verrà sicuramente ridotta, riportata intorno allo stadio, che manterrà la sua struttura, ma dovrà essere rivisto nelle parti inferiori; e anche i problemi di viabilità sono stati attentamente studiati. Certo, adesso tocca all´amministrazione pronunciarsi....anche per quanto riguarda il destino del Ferraris». Bruno Pastorino, assessore comunale allo Sport, è a Roma per rappresentare la città alla finale di coppa Italia che vede impegnata la Sampdoria. E confessa: il Comune ancora non è stato informato della variante progettuale, ma la riduzione dei volumi commerciali «può essere un ottimo punto di svolta, se c´è l´intesa delle due società, che a questo punto mi sembra chiaro siano entrambe interessate, e del costruttore, il gruppo Giacomazzi, nonché dei gruppi finanziari che starebbero alle spalle del progetto». Ma il Ferraris? «Beh, anche noi abbiamo una cosa da dire; e cioè che la destinazione del Ferraris, nel momento in cui dovesse essere dismesso, va considerata di tipo ludico-sportivo, quindi possibile sede di concerti come di partite di calcio, di rugby e di attività sportive diverse, legate al quartiere e non solo. Ai proponenti del nuovo stadio questo è stato detto chiaramente: devono considerare anche il riutilizzo dello stadio di Marassi sotto questo punto di vista». Niente vendita e speculazione edilizia conseguente, quindi? Pare proprio di no.

Itempi per decidere sono lunghi ma non troppo. C'è infatti in ballo il disegno di legge 1193 (oggi riunito con i ddl 1361 e 1437 (ecco il dossier), bipartisan (è stato originariamente presentato dal Sen. Butti, PDL, e dall'on. Lolli, PD), attualmente al Senato (Comitato Ristretto, 8° Commissione Istruzione pubblica, Beni Culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport), che stabilisce sì sostegni all'edilizia sportiva, ma che è anche fieramente avversato dai comuni, così com'è ora. L'ANCI - dopo un iniziale favore - ha infatti dato via ad un'azione di lobbying [che se fosse più trasparente almeno consentirebbe l'apertura di una discussione seria, S&B] proponendo alla Commissione interessata la soppressione di intere parti del ddl, in particolare nei punti in cui si fa riferimento all'esenzione da Ici e tassa sui rifiuti [ma forse su questa han ragione, S&B] e dove si parla della possibilità di costruire con gli stadi complessi residenziali e commerciali. Però stabilisce che ci possono essere aiuti finanziari, ed è la leva su cui tutto si gioca. E su questo - ovviamente - l'ANCI non ha avuto nulla da ridire.
In esclusiva su S&B, ecco il link al documento di ANCI sul ddl "Impianti sportivi" e quello della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.

Quindi secondo l'ANCI i nuovi stadi dovrebbero essere interamente pagati con aiuti pubblici? perché questo accadrebbe senza la possibilità di costruire aree commerciali e residenziali. Complimenti all'ANCI allora.

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