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giovedì 28 maggio 2009

Gallipoli in serie B, ma in quale stadio?

L’agognata promozione in serie B, conquistata dopo un’annata strepitosa, rimette a nudo, mai come oggi così concretamente, il problema dell’agibilità dello stadio del Gallipoli per la cadetteria. Come dire: sarà il “Via del Mare” di Lecce ad ospitare i giallorossi jonici, o i tifosi locali potranno restare a casa loro e sostenere il "magico Gallo" direttamente al “Bianco”? La problematica “stadio” sembra per il momento gettare una piccola ombra sul successo della compagine di mister Giuseppe Giannini e del patron Vincenzo Barba. Non si placa la contestazione dei supporters giallorossi, i quali respingono l'ipotesi di "emigrare" a Lecce per seguire la loro squadra fra i cadetti. «Uno stadio da B», «E lo stadio dov’è», «Noi a Lecce non andiamo », «Senza stadio non mi diverto». Sono solo alcuni dei cori e dei striscioni che i tifosi ionici hanno intonato e esposto per manifestare apertamente il loro parere sulla grana che sta facendo da padrona dopo la storica promozione in B, arrivata al termine di una lunga scalata partita dal Campionato di Eccellenza. Ovviamente il Comune s'è già mosso in questo senso e, dopo quelle del sindaco, sono arrivate anche le rassicurazioni da parte degli amministratori per voce del vicesindaco, Giovanni De Matteis, che ha cercato di tranquillizzare l’ambiente, assicurando che il Comune si sta muovendo con i fatti per cercare di far partire i lavori allo stadio "Antonio Bianco" al fine di ospitare le sfide del Gallipoli in B. Le riunioni tecniche si susseguono da tempo, mentre è previsto quanto prima un incontro speciale degli amministratori gallipolini sul tema stadio alla presenza di giunta, gruppo di maggioranza e minoranza.

A quanto pare l’inizio dei lavori è legato alla deroga da parte della Regione per la variante al Piano Urbanistico Territoriale Tematico (Putt). Solo dopo aver completato la fase burocratica si passerà ai lavori dello stadio Bianco, che nasce in una zona protetta sottoposta al vincolo ed è vicino al mare. Si punta a portare la capienza dai 4 mila 350 spettatori ai 7 mila 500 posti e completando l’opera con servizi, tribuna-stampa e un rettangolo di gioco in erba naturale al posto di quella artificiale datata 2003. Dal prossimo anno, poi, tutti gli stadi anche inferiori ai 7 mila 500 spettatori, dovranno dotarsi dei sistemi di sicurezza e di controllo come i tornelli all’ingresso [che qualche fenomeno ha pensato essere l'antidoto alla violenza negli stadi, complmenti al fenomeno in questione! S&B], oltre alla telecamere a circuito chiuso.

Oggi giustamente si guarda alle opere da realizzare ed alle modifiche, ma in molti dimenticano che sino al 2003 questa squadra giocava su di un campo in terra battuta che definire “di patate” è poco, con buche ed avvallamenti in ogni dove, senza contare spogliatoi, segreteria e locali accessori, le cui pessime condizioni erano ben note. Abbiamo investito circa un milione di euro per portare l'erba sintetica, l'illuminazione, la recinzione antisfondamento su tutto il perimetro del campo, rifacendo locali interni e panchine e garantendo migliorie per le uscite di sicurezza. Non dimentichiamoci da dove siamo partiti”. Un intervento, quello dell'esecutivo guidato dal sindaco Venneri, ripagato sul campo dal rendimento della squadra, che però adesso merita uno stadio vero [per modo di dire, purtroppo, visato che comunque bene che andrà, sarà una struttura raffazzonata, S&B].

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