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martedì 24 settembre 2013

Stadio Friuli, non tornano i conti sui lavori eseguiti dall’Udinese

La società rendiconta 841 mila euro per opere fatte dal 2010, ma il dirigente accetta meno della metà. Il centrodestra: vogliamo chiarezza sulla compensazione. Rigotto: entro l’anno troveremo l’accordo 

Aggiudicato il diritto di superficie dello stadio Friuli all’Udinese calcio, il Comune ora deve chiudere il pregresso stimando il valore delle migliorie all’impianto realizzate dalla società bianconera da luglio 2010 a marzo 2013. I conti non tornano perché il direttore del dipartimento Infrastrutture, ingegner Luigi Fantini, riconosce al massimo 302 mila degli 841 mila euro rendicontati dalla società. Il dirigente rileva incongruenze nella procedura d’appalto di diverse opere: per alcune non sarebbe stato applicato al meglio il Codice dei contratti.

Ecco perché i consiglieri comunali, Adriano Ioan (Identità civica) e Maurizio Vuerli (Pdl), chiedono, con la presentazione di un’interrogazione, al sindaco e alla giunta un chiarimento sulla questione. Lo fanno perché il valore delle opere ammesse andrà a scalare il canone d’affitto (circa 650 mila euro) che l’Udinese deve versare al Comune per il periodo 2010-2013.

La questione è delicata. L’Udinese ha presentato a palazzo D’Aronco un lungo elenco di opere realizzate il cui valore supera 1,6 milioni, ma da questo importo il dirigente ha stralciato il Cosmos (700 mila euro) e l’adeguamento degli spalti (300 mila euro) perché sono stati acquistati in leasing.

Al netto di tali importi, dunque, il conto ammonta a 841 mila euro e nella nota che ha trasmesso al segretario generale, Carmine Cipriano, il dirigente avanza due scenari: nel primo prende in considerazione l’importo complessivo, senza entrare nel merito del valore delle singole voci, approvato dal consiglio comunale e riconosce quindi 302 mila euro, nel secondo analizzando, invece, i valori delle singole opere, riconosce circa 151 mila euro.

«Vogliamo sapere se è stata quantificata la compensazione delle opere» ripetono Ioan e Vuerli nel dirsi «preoccupati che le anomalie evidenziate dal dirigente sulle procedure possano rallentare i lavori del nuovo stadio». Ioan e Vuerli fanno riferimento al parere espresso dalla Corte dei conti che obbliga l’Udinese ad appaltare la realizzazione del nuovo stadio con gara a evidenza pubblica.

Ma l’Udinese respinge ogni illazione. «Le posizioni sono note, eravamo d’accordo di sederci attorno a un tavolo per capire come proseguire» spiega il direttore amministrativo, Alberto Rigotto, secondo il quale «Ioan è male informato perché l’Udinese, prima di ottenere il diritto di superficie, ha eseguito lavori per circa 4 milioni di euro e portato a rendicontazione circa 1,5 milioni. Importi che coprono abbondantemente i canoni di affitto che dobbiamo compensare sui quali il dirigente ha sollevato questioni di legittimità procedurale, a tavolino cercheremo di risolverle». Sempre Rigotto ricorda che «il contratto per il diritto di superficie impegna le parti a risolvere la questione entro dicembre 2013, siamo nei tempi».


Fonte: Il Messaggero Veneto

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